PREVENZIONE TRA 20 E 40 ANNI
Prevenzione tra 20 e 40 anni
Nella fascia di età dai 20 ai 40 anni, i tumori femminili costituiscono, per fortuna, una rarità. È però l’età giusta per fare prevenzione.
Poiché il cancro è dovuto a una trasformazione del patrimonio genetico della cellula che deve coinvolgere più geni per essere davvero pericoloso, il suo tempo di latenza è molto lungo.
Ciò significa che i primi danni alla cellula possono avvenire già in età giovanile ma che, in genere, il processo può essere bloccato se si assumono comportamenti e stili di vita corretti.
Sana alimentazione, esercizio fisico, astensione dal fumo, protezione dalle malattie a trasmissione sessuale, una buona programmazione, se possibile, della vita riproduttiva sono le chiavi per ridurre il rischio di ammalarsi.
Ci sono però anche esami e controlli da fare, come il Pap-test, fin dall’entrata nell’età adulta. In questo caso l’obiettivo è la diagnosi precoce, che permette di intervenire prima che la malattia si estenda e diventi pericolosa per la vita.
Pap-test – Utero
Il Pap-test è un esame veloce (dura solo qualche minuto) e poco invasivo che permette di riconoscere le cellule che precedono l’insorgenza di un tumore o di identificare la presenza di un tumore della cervice uterina e del collo dell’utero in fase molto precoce. Inoltre rileva eventuali infezioni molto comuni come quelle da Candida e Trichomonas.
Si consiglia di effettuare il primo Pap-test già all’età di 20 anni, anche in assenza di attività sessuale. A partire dall’inizio della vita sessuale attiva, e comunque non oltre i 25 anni, l’esame deve essere ripetuto con regolarità ogni due-tre anni fino a circa 70 anni di età. In caso di risultati anomali, o su precisa indicazione del ginecologo, la frequenza dei controlli potrebbe anche aumentare e diventare, per esempio, annuale.
Nelle donne particolarmente a rischio, il Pap-test può essere associato all’HPV test che permette di individuare la presenza del virus del papilloma, una delle principali cause di lesioni dell’utero che possono degenerare in tumore.
HPV – Utero
L’HPV test è un esame veloce e indolore che consente di individuare la presenza del DNA del virus del papilloma umano (HPV) nelle cellule della cervice uterina. È un esame molto importante dal momento che tale virus, presente in circa 100 varianti (ceppi), è considerato uno dei maggiori responsabili delle lesioni sia benigne (per esempio condilomi e papillomi) sia maligne (tumori) della cervice. ( Per saperne di più vai sul nostro sito asloc.it e clicca su PREVENZIONE e nella pagina successiva clicca su PREVENZIONE PRIMARIA)
La fascia di età più colpita da questa infezione, che si trasmette per via sessuale, è quella compresa tra i 20 e i 25 anni, mentre il rischio diminuisce con l’avanzare dell’età. Oggi questo esame viene prescritto solo in caso di risultato anomalo del Pap-test, che resta il principale strumento di controllo e diagnosi precoce delle patologie dell’utero.
Le ragazze molto giovani che non hanno ancora una vita sessuale attiva e che, verosimilmente, non hanno mai contratto infezioni da HPV, hanno a loro disposizione da qualche anno anche vaccini contro l’HPV che risultano efficaci contro alcuni dei ceppi ad alto rischio di dare origine al cancro dell’utero. Non bisogna dimenticare, però, che il vaccino serve a prevenire l’infezione, ma non a curarla.
Visita ginecologica – Ovaio, Utero, Endometrio
Ogni donna dovrebbe sottoporsi con regolarità e con cadenza annuale a una visita ginecologica anche in assenza di particolari problemi o sintomi.
Con questa semplice visita è infatti possibile prevenire molti disturbi legati alla sfera ginecologica e verificare, per esempio, la regolarità del ciclo mestruale o la presenza di infezioni batteriche o fungine, molto comuni tra le donne con una vita sessuale attiva (Candida, Trichomonas eccetera). Il ginecologo è inoltre la persona più adatta alla quale chiedere consigli e chiarimenti sulla contraccezione o sulla eventuale necessità di eseguire controlli oncologici particolari.
Nello studio del ginecologo anche le donne più giovani possono eseguire il Pap-test (ogni due o tre anni) e altri importanti esami che permettono una diagnosi precoce dei tumori femminili, come la palpazione del seno.
In base alla storia familiare, inoltre, lo specialista è in grado di determinare il rischio individuale di sviluppare un tumore e di programmare di conseguenza un calendario preciso degli esami di controllo da svolgere con regolarità.
Ecografia addominale – Ovaio, Endometrio
L’ecografia addominale è un esame del tutto indolore che permette di valutare forma e dimensioni degli organi interni dell’addome grazie all’utilizzo di particolari onde, gli ultrasuoni.
In campo oncologico questo esame è molto utilizzato anche a scopo diagnostico poiché il tessuto tumorale in genere ha una densità diversa rispetto a quello sano e, di conseguenza, è ben visibile con l’ecografia.
In particolare, con l’ecografia addominale si possono valutare forma e dimensione dell’ovaio, rilevando eventuali cisti o problemi di tipo anatomico, dell’utero e del fegato (spesso sede di metastasi) ed è possibile inoltre evidenziare l’accumulo di liquido nell’addome che potrebbe indicare la presenza di un tumore.
Non esistono indicazioni precise sulla frequenza con la quale eseguire controlli ecografici. In genere nel corso della visita ginecologica annuale il medico effettua anche un’ecografia, oppure l’esame viene prescritto in casi particolari per tenere sotto controllo una situazione poco chiara o per seguire il decorso della malattia dopo un trattamento farmacologico o chirurgico.
Visita senologica – Seno
La visita senologica consiste nell’esame clinico completo del seno da parte di un medico specializzato, è una metodica semplice e indolore che viene effettuata nello studio del medico senza l’ausilio di particolari strumenti. Questo tipo di valutazione da sola non è in genere sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire situazioni un po’ sospette e poco chiare.
Fino ai 40 anni di età non è obbligatorio sottoporsi periodicamente alla visita dal senologo, ma è sufficiente effettuare con regolarità l’autopalpazione del seno (una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo) e rivolgersi al proprio medico di base o al ginecologo per i controlli.
In caso di dubbio, è proprio il medico generico a consigliare una visita senologica specialistica durante la quale, grazie anche ad altri esami quali l’ecografia, è possibile distinguere tra patologie maligne e benigne del seno e impostare, se necessario, la terapia più corretta.
Esami strumentali – Seno
Per la diagnosi precoce del tumore del seno, le donne dispongono di strumenti molto efficaci primo tra tutti la mammografia, affiancata da altri quali, per esempio, l’ecografia e la risonanza magnetica. Rispetto al passato, oggi sono aumentati i casi di tumore del seno, ma la mortalità è in continua diminuzione. Questo risultato è in parte dovuto allo sviluppo di tecniche molto sensibili che permettono di individuare un tumore ancora molto piccolo e quindi più facilmente curabile in modo definitivo.
È importante però scegliere il giusto strumento di prevenzione. Tra i 20 e i 40 anni le linee guida internazionali non prevedono esami strumentali ma solo una visita annuale del seno dal ginecologo o da un medico esperto. In situazioni particolari però, per esempio in caso di familiarità o di scoperta di anomalie come i noduli, è possibile approfondire l’analisi con una ecografia o una biopsia del nodulo sospetto.
La mammografia in genere non è raccomandata perché la struttura troppo “densa” del tessuto mammario in questa fascia di età renderebbe poco chiari i risultati. Nelle donne positive al test genetico per BRCA1 o BRCA2 è indicata un’ecografia semestrale e una risonanza annuale, anche in giovane età.
Autopalpazione – Seno
L’autopalpazione è un esame che permette alla donna di conoscere profondamente l’aspetto e la struttura normale del proprio seno e quindi di poter cogliere precocemente qualsiasi cambiamento. In particolare, l’esame si svolge in due fasi: l’osservazione, che permette di individuare mutazioni nella forma del seno o del capezzolo, e la palpazione, che invece può far scoprire la presenza di piccoli noduli che prima non c’erano.
A partire da 20 anni l’esame può essere effettuato una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. Rispettare questi tempi è importante poiché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi.
Oltre agli ormoni, anche l’età, il peso corporeo, la familiarità e l’uso di contraccettivi orali influenzano la struttura del seno che, a volte, specialmente nelle donne giovani, si presenta particolarmente densa.
L’autopalpazione rappresenta un primo strumento di prevenzione del tumore del seno, ma da sola non può bastare e deve essere abbinata, quando arriva l’età giusta, alle visite senologiche e ad esami strumentali più precisi come ecografia o mammografia.
A partire dai 40 anni una visita senologica annuale è fortemente consigliata.
Stili di vita – Seno, Ovaio, Utero, Endometrio
Gli esami di controllo periodico sono importanti per la prevenzione del cancro, ma anche un corretto stile di vita contribuisce a ridurre drasticamente il rischio di ammalarsi.
In particolare si calcola che adottare sane abitudini possa evitare la comparsa di un cancro su tre.
Le regole da adottare per raggiungere questo importante traguardo di prevenzione sono molto semplici e riguardano in modo particolare l’alimentazione, l’esercizio fisico e le cosiddette abitudini voluttuarie, cioè quelle abitudini che danno piacere ma sono pericolose per la salute come il fumo o il consumo eccessivo di alcol.
I ritmi imposti da studio e lavoro sembrano spesso incompatibili con i consigli degli esperti, ma in realtà non è necessario sconvolgere le proprie abitudini.
Basta porre un po’ di attenzione a ciò che si mangia anche quando si è fuori casa, evitando il classico panino mordi e fuggi ricco di salse e grassi, e cercare di non condurre una vita troppo sedentaria anche se si lavora chiusi in un ufficio per l’intera giornata.
Mantenere il peso forma non è solo un’esigenza estetica, ma anche e soprattutto una scelta di salute contro l’insorgenza di molti tumori.
Ormoni – Seno, Ovaio, Utero, Endometrio
Non si può parlare di tumori femminili senza parlare di ormoni.
Gli ormoni, e in particolare gli estrogeni, giocano infatti un ruolo fondamentale nel regolare tutti i processi legati alla fertilità e possono influenzare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. Tutto comincia con il primo ciclo mestruale, che determina profondi cambiamenti mensili nel corso del periodo fertile e fino all’avvento della menopausa, che instaura nuovi equilibri ormonali. Ogni fase della vita della donna è dunque caratterizzata da un preciso quadro ormonale, quindi anche il rischio di tumore cambia con l’età.
Tra i 20 e i 40 anni, per esempio, l’utilizzo della pillola contraccettiva e le eventuali gravidanze sono gli eventi più importanti dal punto di vista ormonale. In particolare, gli ormoni assunti con la pillola ad alto dosaggio potrebbero aumentare lievemente il rischio di tumore del seno e diminuire in modo consistente quello del tumore ovarico ed endometriale; mentre le gravidanze, che generano un blocco della produzione di estrogeni, hanno un effetto protettivo sul tumore del seno e dell’ovaio.
Anche gli ormoni assunti per le cure contro l’infertilità influenzano il rischio di sviluppare tumori del seno e dell’ovaio, ma i dati non sono ancora completi e definitivi.